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May 05, 2023Uno studio nazionale trova un potenziale collegamento tra videogiochi e prestazioni cognitive migliorate
Holden Galusha è il redattore associato di Lab Manager. È stato uno scrittore freelance per Lab Manager prima di essere invitato a unirsi al team a tempo pieno. In precedenza, era il...
Uno studio pubblicato il 24 ottobre sul Journal of American Medical Association Network Open trova una potenziale associazione tra i videogiochi e il miglioramento delle prestazioni cognitive nei bambini. Questi effetti erano presenti solo in coloro che riferivano di giocare ai videogiochi per tre o più ore al giorno.
Guidato da Bader Chaarani, assistente professore presso l'Università del Vermont, il gruppo di ricerca ha analizzato i dati estratti dallo studio in corso Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), che è "il più grande studio a lungo termine sullo sviluppo del cervello e sulla salute dei bambini negli Stati Uniti". ." Lo studio ABCD sta monitorando lo sviluppo biologico e comportamentale di circa 12.000 partecipanti, che si sono uniti allo studio all’età di nove o 10 anni, fino all’età adulta.
Per questo studio, Chaarani e il suo team hanno analizzato i dati di 2.217 partecipanti allo studio ABCD. La loro analisi ha mostrato che i bambini che hanno riferito 21 ore di gioco a settimana, che in media sono tre ore al giorno, hanno ottenuto risultati migliori nelle valutazioni della memoria di lavoro misurata mediante risonanza magnetica funzionale. Inoltre, i videogiochi avevano alterato i segnali dipendenti dal livello di ossigeno nel sangue (BOLD) nelle regioni del cervello riguardanti l’attenzione, l’elaborazione visiva e la memoria. I segnali BOLD vengono utilizzati come indicatori dell'attività neuronale nel cervello. Nello studio di Chaarani, segnali BOLD elevati sono stati registrati in una regione del cervello coinvolta nell'attenzione, nell'integrazione delle informazioni e nella memoria.
Fino ad ora, i pochi studi di neuroimaging che esploravano i collegamenti tra gioco e cognizione avevano campioni di dimensioni piuttosto ridotte: meno di 100 partecipanti. Con una dimensione del campione 25 volte più ampia di quella degli studi precedenti, questo nuovo studio offre un forte supporto all’ipotesi che i videogiochi possano avere un impatto positivo sulle prestazioni cognitive.
I livelli BOLD alterati e le prestazioni dei compiti di memoria attiva tra i partecipanti sono rimasti significativi anche se confrontati con la visione di video. Ciò suggerisce che un bambino deve essere coinvolto attivamente con i contenuti digitali, non solo consumarli passivamente, per ottenere effetti positivi sulla cognizione.
In un'intervista con NPR pochi giorni dopo la pubblicazione dello studio, la conduttrice Juana Summers ha chiesto a Chaarani se il genere e il tipo di gameplay di un videogioco sono un fattore nei suoi effetti sulla cognizione. Chaarani ha risposto: "Non lo abbiamo incluso in questo studio. Tuttavia, ci sono studi più piccoli che suggeriscono che azione/avventura e giochi frenetici possono avere un impatto diverso sul cervello e sul comportamento rispetto alla risoluzione dei problemi e ai giochi di logica".
È importante notare che, sebbene questi risultati particolari possano essere positivi, ci sono ancora numerosi effetti negativi legati al gioco eccessivo, inclusi problemi di vista, mancanza di esercizio fisico e sviluppo di disturbi psicologici.
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